Se i desideri dei bambini sono ordini per il futuro, questo libro ne contiene molti. Non sono capricci. Nascono dalle osservazioni che sanno fare solo i bambini. Sono pulite, senza macchia, vere. Nascono dalle lettere che molti di loro hanno saputo scrivere, dalle poesie, dalle filastrocche e dai disegni che valgono pagine e pagine, emozione e disincanto, occhi sgranati e abbracci senza confini.
È necessario per noi vedere la città attraverso i loro occhi, senza nostalgia e senza inquietudini, solo attraverso i loro occhi perché possano svelarci nuovamente ciò che abbiamo dimenticato.
La città attraversata dai nostri ragazzi è scoperta, ricerca, intuizione, invenzione, sogno, suggestione, fantasia, invenzione. Non resta che leggerla, coglierla, interpretarla, confondersi, perdersi, meravigliarsi, sperare.
La città non finisce mai dentro gli occhi dei bambini. È enorme, infinita come il mare, sovrasta, un po’ persino spaventa. Raccontarla è stato un dovere, un piacere responsabile. Un’occasione per rivisitarla e riscoprirla.