«[…] accanto ad un’Italia che tutti conoscono, esiste, quando ci si inoltra nell’estremo meridione, una seconda Italia, sconosciuta, non meno interessante dell’altra, né inferiore per bellezza di paesaggi e grandezza di ricordi storici. […] sinora l’estrema difficoltà di comunicazione, la mancanza di strade, il terrore dei briganti e, forse, soprattutto, il disagio degli alloggi, hanno tenuto lontano i viaggiatori da questa bella regione, dove i costumi conservano il loro aspetto pittoresco». François Lenormant
Verso la fine del XIX secolo, l’archeologo e assiriologo François Lenormant (Parigi, 1837-1883) decide di addentrarsi nella Basilicata interna, ignota ai viaggiatori del tempo, spingendosi oltre le tappe canoniche del Grand Tour. Egli sceglie, inoltre, di superare la visione antiquaria dei pionieri che lo avevano preceduto e, prima volta per un archeologo, descrive altresì i monumenti medievali e rinascimentali incontrati lungo il cammino lucano. Il suo itinerario era cominciato in Puglia per poi approdare nel nord-est della Basilicata, a Melfi.
Riuscire a leggere con occhi più attenti il “palinsesto” di passato, di presente e di futuro in cui viviamo, e acquisire quindi prontamente la capacità di distinguere quel quadro d’insieme costituito dai nostri centri storici, o borghi, immersi, spesso, in una natura del tutto incontaminata, queste le ragioni che hanno spinto gli autori a scegliere come itinerario di viaggio quello di Fraçois Lenormant.
Autori Daniela Artusi – Francesco Blasi – Gianluca Brandi – Michele Lioi – Luigi Zotta
Prefazione Maria Chiara Monaco – Aurelia Sole
Conclusioni Michele Saponaro