Prima ancora che un libro, questo volume è un atto d’amore.
In un mondo come quello contemporaneo che sempre più rapidamente – e, quel che è peggio, con autolesionista voluttà – perde immagine del passato e visione del futuro, l’autore intraprende un viaggio nella storia di Castelsaraceno, suo paese natìo, accompagnando il lettore in un percorso in cui ambiente, cultura e tradizioni sono un tutt’uno.
Lo fa con passione, acume e acribia, compulsando stuoli di pagine di manuali, manoscritti, testi noti e dimenticati.
A riprova di ciò, la corposa bibliografa in coda al volume.
Lo fa – ed è questo il cuore del libro, riassunto nel titolo – fermando il tempo presente a un momento di quelli che cambiano il corso della storia di una comunità.
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