La nascita dei Gatti di Slovitze. Intervista a Gianfranco Giardina

Cosa succede nella piccola e caratteristica cittadina di Slovitze quando un pericolo sconosciuto sembra stia arrivando dal mare? Ovviamente ci penseranno i suoi gatti, i gatti di Slovitze, a risolvere la situazione!

Un bellissimo libro scritto da Maurizio Odoardo De Fino ed illustrato dalla RedhouseLab, adatto ai bambini che amano le storie avventurose, ma anche agli adulti che vogliono scoprire la magia di un racconto che li affascinerà. Il volume è stato presentato presso il ridotto del Teatro Stabile lo scorso 15 dicembre, riscuotendo un grande successo di pubblico. Scopriamo come nascono le magiche illustrazioni di quest’avventura insieme a Gianfranco Giardina, uno degli illustratori.

Buongiorno Gianfranco, e complimenti per il tuo talento. La Redhouse, di cui fai parte insieme a Giulio Giordano, è la prima scuola lucana di fumetto e illustrazione; ne siete fondatori ed insegnanti. Come procedete quando vi viene sottoposto un lavoro editoriale che prevede delle illustrazioni e che esula dal ruolo di docenti?

In realtà il nostro “vero” lavoro resta quello di fumettisti e illustratori. L’attività parallela di docenti all’interno della Scuola è un qualcosa che amiamo fare e che nasce dal desiderio di creare sul territorio un centro non solo di formazione, ma anche (o forse prima di tutto) di aggregazione e confronto rispetto a quella che è da sempre la nostra passione prima ancora che una professione.

Riguardo il criterio con il quale scegliamo tra le proposte che ci vengono offerte, banalmente la prima spinta deve scaturire da un interesse rispetto alla storia e alla narrazione. È molto più faticoso lavorare su qualcosa che non ti coinvolge a un livello emotivo. Altri fattori, non meno importanti, sono legati alla sintonia che riesci a instaurare all’interno del gruppo di lavoro; più c’è sinergia, più alte sono le probabilità che ne venga fuori un prodotto godibile anche per il pubblico. In questo senso, siamo stati molto fortunati con I Gatti di Slovitze.

Come vi siete approcciati ai Gatti di Slovitze e cosa ne pensate della storia?

È stato l’editore a sottoporci mesi fa la storia e il progetto. Al tempo io [Gianfranco Giardina ndR] ero al lavoro su una miniserie di Diabolik per i tipi di Astorina, insieme a Giuseppe Palumbo, mentre Giulio [Giordano ndR] era alle prese con Martin Mystère in casa Bonelli. Abbiamo, quindi, colto con entusiasmo l’opportunità di poter cambiare totalmente registro e confrontarci con qualcosa pensato per un pubblico sostanzialmente diverso da quello a cui ci eravamo abituati nella nostra produzione più recente.

Leggendo la storia ci siamo accorti che aveva tutti gli ingredienti giusti per permetterci di sperimentare soluzioni e codici visivi nuovi rispetto al nostro modo abituale di approcciare la scena e i personaggi. Non nego, poi, che il fatto di essere una storia pensata prima di tutto per un pubblico di lettori molto giovane, ci abbia caricato di un senso di responsabilità ulteriore rispetto alla costruzione delle immagini e al modo in cui sarebbero state lette e percepite.

Siete soddisfatti del risultato finale e quali consigli daresti a chi leggerà per la prima volta “I gatti di Slovitze”?

Siamo molto soddisfatti non solo del risultato finale in termini editoriali, ma di tutta l’esperienza. È stata anche l’occasione per scoprire, come dicevo, un gruppo di lavoro affiatato e un editore che sa mettersi al servizio delle storie e dei suoi lettori.

Slovitze è stato un luogo di battesimo ideale per un viaggio che sono sicuro non si fermerà qui.

Non resta che augurare buona lettura a chi deciderà di immergersi nell’avventuroso mondo de “I gatti di Slovitze”.

[per leggere l’intervista completa: Il Mattino di Puglia e Basilicata del 15/02/2018]

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