L’amore e la fede, due dei più grandi pilastri dell’umanità, sono i protagonisti de La croce diversa. Un racconto di fantasia, una storia avventurosa che incontra un personaggio storico realmente esistito, Gerardo de La Porta, santo protettore della città di Potenza. Lo sfondo delle Crociate è la perfetta cornice per le vicende dei protagonisti nati dalla penna di Gianfranco Blasi. Cavalieri e dame, càtari ed eretici, potenti famiglie nobiliari ed umili popolani vi trasporteranno in un mondo ricco di fascino ed intensità. Al centro della trama Acerenza e Melfi, capitale del Regno Di Puglia, ma anche Piacenza, Venezia, Corfù, la Terra Santa, con il Mediterraneo sempre presente a ricordarci quanto le contaminazioni culturali e religiose siano occasione di crescita per la cultura di ogni popolo. Meta finale sarà Potenza che proprio grazie a Gerardo de La Porta ha assunto, da allora, un ruolo centrale nella storia della lucanità. La capacità di trasferire il suo senso lirico, le contaminazioni poetiche, la bellezza delle descrizioni e della parola rendono La croce diversa un libro unico, un vero e proprio dono dell’autore ad ogni lettore.
(L’editore)
L’autore fa muovere i suoi personaggi dentro un’epoca definita, a cavallo fra il 1000 ed il 1100. La riforma gregoriana, Papa Urbano II e la prima crociata, la dominazione normanna nel sud Italia.
Gianfranco Blasi attinge a fatti storici precisi. Riprende il tema delle eresie, in particolare la storia dei càtari. La traiettoria seguita parte da Piacenza per arrivare a Potenza, nel cuore dell’Italia medioevale. Venezia, Corfù, Costantinopoli, Gerusalemme e la Terra Santa, Acerenza e Melfi le altre mete di un lungo, affascinante viaggio con al centro il Mediterraneo, fra conflitti religiosi, lotte di potere e cambiamenti epocali.
In una commistione fra realtà e fantasia, insieme a Gerardo de La Porta, cavaliere venuto da Piacenza e divenuto vescovo a Potenza, le attrici protagoniste sono le donne, con la loro forza, la capacità di resistere agli eventi più drammatici, anche e soprattutto per amore.
Due, in particolare, emergeranno dal racconto. Lisa, primogenita di Piero d’Albi, capo degli eretici càtari in Italia e sua figlia Aurora, nata da una grande e contrastata passione.
Se molto del passato è stato scritto dagli uomini per gli uomini. Se, quasi sempre, si è nascosta nei meandri della storia la figura femminile, marginalizzandola nell’eterno gioco di potere fra i generi, che “La croce diversa” sia un omaggio all’eroismo e alla passione feconda delle donne per la vita.