“Questa storia, bambini, narra di come sia facile perdersi dietro alcune abitudini, cose, persone. Accade lentamente, senza fare rumore. Capita di imbattersi in loro casualmente. All’improvviso ci sembra che il resto non conti o conti troppo poco, perdiamo tutti i nostri interessi e, ben peggio, prendiamo a trascurare i nostri amici, i nostri affetti mentre ci pare che l’unica cosa che valga davvero la pena siano loro. Quando infine restiamo soli, non possiamo più farne a meno, il sortilegio è compiuto: il nostro intero mondo sono diventati loro e, più lo teniamo segreto, per timore, per vergogna, più quello ci stringe forte a sé. Bambini, la prima cosa per rompere questo incantesimo è svelare il segreto, riaprirsi agli altri, ai nostri affetti, senza vergona, senza timore, può capitare a tutti, perdersi è facile, ma ritrovarsi anche.” (F.A.Amodio)
Il messaggio legato al racconto vuole destare attenzione sulle situazioni di dipendenza che facilmente si instaurano nelle giovani generazioni a causa dell’uso continuo e dell’abuso di tecnologie connesse alla rete internet.
Si tratta quindi di una campagna di sensibilizzazione per contrastare questo fenomeno, conosciuto come Iad – Internet Addiction Desorder che, unitamente al Gap – Gioco di azzardo patologico, rappresenta una vera emergenza sanitaria e sociale, a cui l’istituzione regionale intende dare risposte.
Fonte Basilicatanet.it
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